"Dividi il companatico, raddoppia l'allegria!"

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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 18/11/2012, 19:38




Gakuen Academy, Stanza 111, ore 18.30

Una delle cose che Yekaterina adorava, era il mangiare in compagnia.
A dispetto della sua, a volte quasi patologica, timidezza, stare seduta attorno ad un tavolo in compagnia (da nonna Virna, durante le cene nella casa di Kyev, da Vadym e Larysa, nella mensa della "Mohlya" o nel loro pub preferito, fino ad arrivare alla Festa Nazionale del 24 Agosto dove, vestiti gli abiti tradizionali ucraini, si trovava a mangiare in compagnia di perfetti estranei, seduta ai lunghi tavoli, adibiti ai festeggiamenti di quel giorno.), le dava sempre un senso di calore e serenità.

Per questo motivo, in quella serata di Novembre alla Gakuen, il pensiero di scendere in mensa e, mangiare, tutta sola, la intristiva enormemente.
Sesel, la sua compagna di stanza, era partita per un viaggio organizzato dall'Accademia stessa e, per qualche giorno, non ci sarebbe stata, ovviamente... Feliciano, Antonio e Romano (i tre ragazzi con cui aveva fatto più amicizia, a scuola) sarebbero tornati tardi, quella sera e, dato che da almeno un'ora le brontolava sempre più rabbiosamente la pancia, era certo che non sarebbe riuscita ad attendere il loro ritorno...
Sospirò, dando un'ultima occhiata ai libri di scuola No, non ce la faccio più a studiare... ed alzò gli occhi sull'orologio da tavolo: segnava già le 18.30 ora in cui, la mensa, apriva i battenti. Io scendo...pensò...magari incontro qualcuno, là... concluse, con un po' di tristezza. Andò in bagno a lavarsi le mani, prese la borsa (avendo la premura di controllare se vi avesse messo dentro la tessera della mensa e di avervi aggiunto un libro Casomai non ci fosse nessuno...) ed uscì dalla porta.

* * *



Come aveva immaginato, purtroppo, non c'era quasi nessuno, a quell'ora, in mensa. Mentre una delle inserviente le stava servendo il cibo che aveva scelto, fece una veloce panoramica del grande salone: ad un tavolo sul fondo, erano seduti alcuni dei ragazzi che aveva incontrato durante la serata de "Il Gioco della Bottiglia" (tra i quali, vi era, anche Arthur, il ragazzo inglese che le aveva dovuto dare un bacio sulla guancia. Inutile dire che,la guancia in questione, le andava in autocombustione, ogni volta che ripensava a quel che era successo quella sera!). Si soffermò a guardarli, ancora per qualche istante: no, non ce l'avrebbe mai fatta ad andare da loro, presentarsi con un: -Ciao, sono Kat, ci siamo conosciuti durante "Il Gioco della Bottiglia"! Come va? Posso sedermi qui con voi?-
Un leggero colpo di tosse la riscosse dai suoi pensieri: l'inserviente, aveva finito con lei, e aspettava che si togliesse da lì. - S...Scu...scusi!- disse lei, avvampando. Prese il vassoio e si diresse ad un tavolo solitario che dava sulla porta d'ingresso alla stanza.
La gran fame, che aveva provato solo pochi istanti prima, sembrava essere svanita nel nulla e si ritrovò a giocherellare, tristemente, con il cibo. Decise di mettersi a leggere qualche pagina del libro che aveva portato con sé, tanto per evitare di morire di noia. Fu in quel momento che, lo sguardo le sfuggì sulla porta di ingresso del salone dalla quale, stava facendo capolino con aria lievemente smarrita, Tino, il ragazzo finlandese che aveva conosciuto quella stessa mattina! Quella persona tanto gentile e dolce, con quel cagnolino così tenero...

- Tino!- esclamò, Kat, lasciando ricadere, il libro, nelle profondità della borsa.
- Tino!- ripeté, a voce ancor più alta, alzandosi in piedi e muovendo la mano destra, in segno di saluto.

Era così felice di vedere un volto amico da non essersi nemmeno accorta di aver fatto abbastanza rumore da richiamare, gli sguardi della gente, su di lei.
 
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Tino Väinämöinen
view post Posted on 18/11/2012, 21:45




Gakuen Academy,stanza 107,ore 18:30

-E con questo ho finito!-,si disse Tino,riponendo nell'armadio l'ultima pila di vestiti.
Era arrivato davvero da poco,ma ci teneva che tutto fosse in ordine.
Non aveva ancora conosciuto il suo compagno di stanza,ma secondo quanto era venuto a sapere era famoso per il suo portamento aristocratico;il finlandese non voleva di certo fare brutta figura.
La stanza gli piaceva:era abbastanza grande e il parquet che rivestiva il pavimento gli ricordava molto casa sua.
Inoltre era dotata di un balcone;Hanatamago avrebbe potuto sgranchirsi le zampe anche se lui non avesse avuto la possibilità di portarlo fuori a spasso.
Adesso che ho finito posso riposarmi un po'...
Fece per sdraiarsi sul letto,quando sentì il suo stomaco brontolare.
Diede un'occhiata alla sveglia sopra il suo comodino:segnava le 18:30.
Da quant'è che non mangio?Da ieri sera forse...Stamattina non sono riuscito a toccare cibo...
Tino si rialzò.
Non aveva nessuna voglia di uscire dalla camera;la stanchezza si faceva sentire e il letto era così comodo...
Lo stomaco però fece sentire il suo dissenso e il finlandese si decise.
Nel frattempo,Hana gli si era accostato saltellando.
-Hai ragione!E' ora della pappa anche per te!-,disse,rivolgendosi alla cagnolina che lo guardava con occhi languidi.
Prese la ciotola dell'animale e la riempì delle crocchette che il cane più amava.
Aveva portato con sé una scorta abbastanza consistente di cibo per Hanatamago;voleva che anche lei si sentisse a casa,mangiando la sua pietanza preferita.
Cercò un altro recipiente per porvi dell'acqua e,una volta pieno d'acqua,lo posò a terra.
-Ecco,tieni!-,disse,porgendo l'altra ciotola al cane,che si fiondò a mangiare.
-Eri davvero affamata,non è vero?Scusami,stavo per dimenticarmene...E' che è tutto così strano ancora...-
Nonostante fosse un tipo solitamente allegro e ben disposto a conoscere nuove persone,era molto spaventato.
Si trovava in un ambiente diverso rispetto a dove era vissuto e non si era ancora creato dei punti di riferimento.
Tino,non abbatterti di già!Sorridi e sii ottimista!
Si guardò allo specchio e provò un paio di volte a sorridere,nella speranza di sembrare convincente.
-Hana,vado a mangiare!-,disse,accarezzando la sua bestiolina.-Fa' la brava e se hai sonno,vedi di andare nella tua cuccia e di non saltare sopra il letti!-,la ammonì dolcemente,indicando un cesto ai piedi del suo letto.
La cagnolina abbaiò di rimando.
Il finlandese lo prese come un sì e uscì,chiudendo la porta a chiave.

* * *


Durante il tragitto verso la mensa,nella sua mente affiorarono vari pensieri.
Stava ripensato a quelle persone che aveva già conosciuto e che sperava poter ritrovare in mensa.
Non amava la solitudine,ma non sapeva come comportarsi con i ragazzi che aveva appena conosciuto.
Sapeva di essere logorroico e aveva paura di risultare troppo appiccicoso e invadente.
Per esempio,era ancora un po' scosso dall'incontro con Romano. Anche se non era iniziato nel migliore dei modi,si era concluso bene. Sperava tuttavia che non tutti in quella scuola fossero come lui,dato che con loro temeva di non essere in grado di reggere una conversazione a lungo.
Poi,c'erano i ragazzi presenti in occasione de "Il Gioco Della Bottiglia".
Tino no si ricordava molto di quella serata,aveva leggermente alzato il gomito.
Si mise a pensare e gli venne in mente quello che aveva dovuto fare e si coprì il viso con una mano.
-Non riuscirò più a vedere il vice-preside in faccia!-,sospirò.
Scartò quindi l'idea di rievocare quei momenti per mangiare insieme ai compagni di gioco.
Arrivò all'ingresso del salone.
Era davvero una grande sala,che appariva ancora più enorme agli occhi di una matricola come lui.
A chi poteva chiedere di sedersi vicino a lui?
D'un tratto sentì una voce femminile chiamarlo a gran voce e riportarlo alla realtà.
Un po' confuso,si guardò intorno e alla fine riuscì ad identifiacre colei che l'aveva chiamato.
Era Kat,la ragazza dolce e simpatica che quella mattina gli aveva rivolto per prima la parola!
Nel trambusto di quella giornata si era quasi scordato di averla conosciuta e non riusciva a capacitarsi di come aveva fatto.
Sul viso di Tino comparve un sorriso sincero.
Vedere una persona amica gli aveva fatto dimenticare i suoi timori.
Si avvicinò al suo tavolo,ricambiando il saluto.
-Ciao Kat!-,le disse allegro.-Anche tu qui?-
Non era di certo un capolavoro di retorica,ma anche per Tino era difficile esprimere la propria felicità.
 
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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 5/12/2012, 20:05




Se fosse stata con lei quella sera, sua sorella Natalya, le avrebbe detto che le mancava solo una coda scodinzolante, per sembrare un vero e proprio cucciolo di cane in attesa di un amichevole umano che le facesse compagnia. E d'altra parte, Kat, non le avrebbe neppure potuto dare torto anche se non era colpa sua se, le sue reazioni, erano sempre fin troppo espansive!

-Ciao Kat!-le disse allegro, una volta giunto al suo tavolo-Anche tu qui?-

- Ciao Tino! - gli rispose, entusiasta - Sì, avevo fame e sono scesa...-
In quel momento, l'occhio le cadde sul cibo appena toccato -...però mi era un po' passato l'appetito...- gli confessò con una punta di tristezza nella voce.
Girò il viso verso il tavolo dove sedevano gli altri studenti e, in un sussurro, disse:
- A...Avevo pensato d...di sedermi con l...loro...- arrossì - Odio mangiare da sola, sai... P...Però mi vergognavo troppo a c...chiederglielo...- Poi, distolse immediatamente lo sguardo (per paura che qualcuno di loro la notasse), per posarlo nuovamente sul ragazzo finlandese.
Si schiarì, un attimo la voce, e domandò con aria vagamente insicura: - S...se ti va, p...possiamo cenare insieme. T...ti tengo il posto io mentre vai a prendere da mangiare...-
 
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Tino Väinämöinen
view post Posted on 5/12/2012, 20:30




Tino guardò la ragazza arrossire e balbettare varie volte. Le faceva molta tenerezza;in fondo,la capiva e per questo sentiva di avere in comune qualcosa con lei.
Il ragazzo rispose all'invito con un largo sorriso.
-Sarebbe fantastico!-,disse entusiasta.
Era felicissimo;non solo non sarebbe stato obbligato a cenare da solo -cosa che lui odiava e che certo non sarebbe passata inosservata agli occhi degli altri commensali-,ma avrebbe potuto stare con una persona che già considerava amica.

-Però dovresti mangiare anche tu,non trovi?-,osservò,posando lo sguardo sul piatto quasi intatto dell'ucraina. Temeva che,per la troppa ansia di trovarsi in pubblico,la ragazza faticasse a mangiare.
-Sappi che,se hai qualche problema,puoi dirmelo senza problemi.-
Il finlandese si morse il labbro
-Io e la mia schiettezza...Speriamo non dia troppo peso a quello che ho appena detto...-
Tino aveva l'abitudine di essere molto diretto e per questo tendeva spesso a fare gaffe;non voleva che succedesse anche con la giovane che aveva di fronte.
Sperava che non fraintendesse;desiderava con tutto il cuore prestarle aiuto se ne avesse avuto bisogno,ma voleva evitare di metterla in imbarazzo.
Approfittò quindi dell'occasione per andarsene per qualche minuto.
-Allora,vado a prendere da mangiare!-,disse all'improvviso,ridacchiando nervosamente.

Non fece molto caso a ciò che l'inserviente gli mise sul vassoio;era troppo impegnato a tirare un sospiro di sollievo ed a calmarsi.
Una volta ricevuto il cibo,si voltò e con un rapido sguardo cercò di individuare Kat.
 
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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 30/12/2012, 22:52




-Però dovresti mangiare anche tu,non trovi?- le disse, posando lo sguardo sul suo piatto, quasi intatto. Dopodiché, alzati gli occhi, aggiunse: -Sappi che,se hai qualche problema,puoi dirmelo senza problemi.-

La ragazza, guardò il ragazzo che si dirigeva verso il bancone della mensa. Ripensava alle parole che le aveva detto, poco prima, Tino: era un evento abbastanza inusuale, per Kat, sentirsi fare delle raccomandazioni... Fino ad allora, era stata sempre lei ad avere il monopolio su quelli che si definiscono "i buoni consigli"; sia che si trattasse di raccomandare alla sorellina Natalya di concedere un po' di privacy a Vanya (almeno quando, questi, si recava in bagno), sia che pregasse nonna Vira ed il vecchio Olekshy di abbassare il volume della musica quando, sbronzi fino a scoppiare, prendevano a ballare e cantare fin'oltre le due del mattino...
Comunque, é una sensazione piacevole, questa... rifletté, la ragazza, appoggiando, la schiena, più comodamente allo schienale e cominciando a sbocconcellare, con sempre più appetito, l'insalata di polpo e patate.

Tino, intanto, si stava rivolgendo alla stessa inserviente che aveva servito, poco prima, anche lei.

Il finlandese le era simpatico: innanzitutto perché (anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura!) era come il suo cagnolino (o cagnolina. Dal nome non l'aveva capito). In qualche modo, avevano lo stesso modo di mettere a proprio agio chiunque incontrassero, di farlo stare bene e di sentirsi apprezzato!
E poi, c'erano gli occhi.
Ben sapendo quanto fosse maleducato anche solo pensarlo, Yekaterina, non poteva non paragonare gli occhi di Tino con quelli di Hanatamago: entrambi grandi, buoni, amichevoli, pieni di gioia di essere al mondo! Ed era per questo che, lei, non sopportava di vederlo lanciare veloci e, imbarazzati, occhiate ai ragazzi che stavano cominciando ad affollare il salone.
Si mise in bocca un'altra forchettata di insalata e masticò, tutta presa a ponderare, su un'idea, che le girava, da un po', nella mente: non era male e poteva essere l'occasione per togliere quell'espressione di quieta tristezza dagli occhi di Tino!
Sorridendo fece per mettersi un altro boccone in bocca quando, alzato lo sguardo dal piatto, vide il ragazzo che cercava con lo sguardo, il loro tavolo.

Alzò un braccio e lo scosse per indicargli il cammino.
Sperava davvero che, la sua idea, avrebbe incontrato l'approvazione del suo nuovo amico!
 
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Tino Väinämöinen
view post Posted on 31/12/2012, 14:50




Il finlandese vide il braccio della ragazza e senza indugi si diresse verso di lei. Il salone si stava affollando sempre più rapidamente e aveva temuto, nella calca che veniva creandosi, di perderla.

-Uff, è stato davvero estenuante! E’ sempre così caotico qui?-, chiese, posando il proprio vassoio sul tavolo e lasciandosi scivolare sulla sedia. Sebbene amasse la compagnia, non si trovava a proprio agio nella confusione.

Diede una veloce occhiata al piatto della sua interlocutrice e notò con piacere che era quasi vuoto.
-Vedo che alla fine ti è tornato l’appetito!-, aggiunse sorridendo.

Era felice, forse quasi di più del normale. Lui tendeva a sorridere sempre, trovando sempre i lati positivi di ogni situazione. Non importava chi avesse di fronte, si mostrava felice e mascherava l’eventuale paura. Non era normalmente capace di odiare, di provare quel sentimento di cattiveria pura che si insinua nell’animo umano con tanta facilità; neppure le arrabbiature avevano vita lunga quando si trattava di lui. In quel momento, non stava però assolutamente fingendo. Desiderava il bene della ragazza che aveva di fronte e il fatto che avesse mangiato qualcosa gli sembrava un passo importante, una fonte di gioia.
Kat gli era parsa fin da subito molto simpatica. Forse era stata la spontaneità della ragazza a conquistarlo; non vi era nulla di artificioso in lei, riusciva a farsi amare rimanendo se stessa. Oppure, più semplicemente, le voleva particolarmente bene perché era stata lei a fare il primo passo verso di lui, di sua spontanea volontà. Questa era, per Tino, la cosa migliore che qualcuno potesse fargli. Anche se non l’avrebbe mai ammesso, in quell’enorme scuola, si sentiva, se non solo (era ancora presto per affermarlo), diverso. Non c’era nessun volto familiare tra tutti quegli studenti e nessuno con cui avesse una qualche affinità per lingua oppure provenienza. Lei lo aveva visto e gli aveva teso una mano, senza alcun indugio.

Nel frattempo, iniziò a mettere in bocca qualche forchettata della pasta al sugo che aveva preso. Doveva ammettere che era davvero buona. Vedendo che non vi era nessun piatto tipico del suo paese natio, si era fidato di uno stereotipo diffuso e aveva scelto un piatto italiano. Ora cominciava a capire perché la cucina mediterranea venisse così tanto osannata.



CITAZIONE
-Sappi che,se hai qualche problema,puoi dirmelo senza problemi.-

Perdonami per la brutta ripetizione >.<
 
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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 4/1/2013, 16:29




-Uff, è stato davvero estenuante! E’ sempre così caotico qui?- le chiese, un po' affaticato e un po' frastornato da quella confusione che continuava a crescere di minuto in minuto.

Yekaterina gli fece un sorriso:
- A...a volte é anche peggio, sai? - diede un'occhiata alla gente che si affollava al bancone della mensa - Quando ci sono Tonio, Fjielji e Romano, l'atmosfera é molto...molto più...molto più festaiola, ecco.-
Si mise in bocca una nuova forchettata di polpo e patate.
- Tu li conosci, Tino? - chiese - Sai, sono davvero delle persone simpatiche e molto affettuose: soprattutto Romano e Feliciano.- fece una pausa e osservò, con occhi velati di tristezza, il suo piatto. - Sai...c...che resti fra noi, p...però... C...credo che, a loro, manchi molto una figura m...materna. A...altrimenti, non si spiegherebbe affatto tutta quella ricerca di attenzioni, affetto e abbracci che cercano da me...- scosse la testa.
- M...magari ti sto annoiando, eh?- chiese, con la faccia tutta rossa. - P...Però, appena avrai finito anche tu di mangiare, t...ti voglio pro...proporre una cosa da fare insieme, se ti va.
Fece un timido sorriso: - Puoi portare, con noi, anche Hanatamago se non é troppo stanco!-
 
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Tino Väinämöinen
view post Posted on 4/1/2013, 17:01




Continuò a mangiare, mentre Kat nominava il nome di alcuni ragazzi.
-Ho conosciuto Romano non molto tempo fa-, dissi, tra una forchettata e l’altra.
-E’ un ragazzo..uhm…,come dire, piuttosto particolare, ma tutto sommato simpatico.-
Evitò di raccontarle come si era svolto il so incontro, o meglio dire, scontro con l’italiano. Effettivamente aveva un caratterino niente male e capiva perché la ragazza dicesse che la sua presenza portasse un’aria un po’ più festaiola.
Attaccherebbe briga con chiunque!
Tenne per sé questi pensieri, rimproverandosi e dicendo a se stesso che non lo conosceva ancora abbastanza per poter dare un giudizio.
-Riguardo agli altri due-, continuò,-penso di averli incontrati da qualche parte, il loro nome non mi è nuovo. Però non ricordo di preciso come siano.-
Aveva avuto modo di fare la conoscenza di alcuni studenti durante alcune serate speciali organizzate nella sala comune. Non aveva però ricordi ben precisi, a causa dell’alcool e della stanchezza.
Nel frattempo la ragazza fece una pausa per fargli una sorta di confessione. Una volta che l’ebbe sentita, il nordico non riuscì a nascondere lo stupore. L’ingenuità di Kat era disarmante.
Se davvero credeva che un ragazzo andasse alla ricerca delle sue attenzioni perché mancanti di una figura materna, voleva dire che era davvero una ragazza pura e priva di malizia. Mi venne da sorridere e speravo di tutto cuori che i due ragazzi da lei nominati non l’importunassero troppo.
Non sapeva esattamente cosa dirle, non voleva metterla in imbarazzo né sembrare una sorta di santone che sparava sentenze.
-Tranquilla, non grido ai quattro venti le confidenze che mi vengono fatte. Può essere, però credo che, se questa ricerca di affetto dovesse darti fastidio, dovresti cercare di dirglielo senza farti problemi. So che è una cosa imbarazzante, ma devi farti coraggio, ok?-
Mi versai un bicchiere d’acqua e la bevvi tutta d’un fiato. Era stato uno sforzo anche per me pronunciare quelle parole.
-Perché dovresti mai annoiarmi?-, le chiesi, sinceramente stupito. –Devi avere più fiducia in te stessa. Sono tante le persone che ti vogliono bene qui, dovresti contare sul loro aiuto in caso di necessità. Anche su di me, se ti va.-
Ingoiò un’altra forchettata della pasta rimasta.
-Una proposta? Sono curioso di sentirla!-, disse, cercando di finire in fretta il pasto.
-Davvero posso portare anche Hana? Ne sarebbe tanto felice! Credo che ogni tanto pure lei si senta sola, chiusa molte ore di fila in camera…-
Gli dispiaceva per la cagnolina; in fondo,era stato un gesto egoista portarla via con sé. La sua presenza era però diventata fondamentale per lui; lei c'era sempre e lui si sentiva meno solo.
 
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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 4/1/2013, 21:23




-Tranquilla, non grido ai quattro venti le confidenze che mi vengono fatte. Può essere, però credo che, se questa ricerca di affetto dovesse darti fastidio, dovresti cercare di dirglielo senza farti problemi. So che è una cosa imbarazzante, ma devi farti coraggio, ok?-

A queste parole, Kat lo guardò con un'espressione stupita: perché, due ragazzi così puri di cuore come Fjielji e Romanito, le avrebbero provocato fastidio con i loro abbracci? Era evidente che, Tino, non li conoscesse ancora bene, altrimenti non si sarebbe fatto, di loro, un'idea così lontana dalla realtà!

-Tino, - gli disse, con un'espressione rassicurante in volto - non devi preoccuparti: Fjielji e Romanito sono ragazzi privi di malizia e, potrei giurarci!, non hanno nessun secondo fine nell'abbracciarmi. E' molto più probabile che sentano la mancanza della loro mamma sai? Il Preside Roma é il loro nonno, però non credo possa trattarli da "nipoti" perché potrebbero nascere difficoltà, qui a scuola.-
Bevve un goccio d'acqua e continuò:
- Vedrai, quando li conoscerai meglio, mi darai ragione! Anche su Tonio! Sai, io e lui siamo molto appassionati di una serie di libri e, un giorno, vorremmo farne una piccola rappresentazione...magari, potresti partecipare anche tu, se ti va! - gli propose allegramente.

- Ecco, quello che ti volevo proporre, era di fare una passeggiata in città, con me, stasera-
Frugò, per qualche istante nella capiente borsa, alla ricerca della brochure.
- Eccola!- esclamò, poggiandola sul tavolo. - Qui si dice che, la città, pur non essendo una grande metropoli ha moltissimi locali, parchi, negozi e una piazza davvero bella. Ed ecco...- sfogliò il libretto fino alla pagina che le interessava-...guarda...- e lo mostrò a Tino.
-Hai visto?- sorrise- Quasi tutti i locali permettono ai cagnolini di entrare quindi, Hanatamago,non avrà problemi a seguirci ovunque andremo.-

Si scostò un ciuffo ribelle di capelli che le era finito negli occhi.

-Ti...ti va di fare un giro, allora?
 
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Tino Väinämöinen
view post Posted on 5/1/2013, 14:20




-Ah, ho capito. Scusami, mi sono lasciato influenzare da giudizi affrettati. Se li conosci bene e ti fidi di loro, allora posso stare tranquillo!-, disse, ridendo, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
Bevve un altro sorso d’acqua. Non capiva cosa gli era preso, non gli era mai successo di comportarsi così prima di allora. In fondo, voleva davvero bene a quella ragazza, per questo aveva a cuore la sua incolumità. Avrebbe dovuto stare però più attento con le parole; non conosceva molto bene i due ragazzi che aveva nominato e non aveva nessun diritto a giudicarli così. Aveva messo in guardia Kat perché sapeva come girava il mondo, ma cercò di convincersi che le eccezioni esistevano.
-Il Preside è davvero loro nonno?-, esclamò sorpreso. Doveva essere difficile vivere insieme ad un personaggio così di spicco; chissà magari molti si divertivano a paragonarli.
-Non li invidio… -, si disse Tino, pulendosi la bocca con il tovagliolo di carta.
Nel frattempo la ragazza continuava a parlare; al finlandese faceva piacere sentire la sua voce.
Ora stava accennando ad una certa rappresentazione che avrebbe voluto fare.
Tino si limitò ad annuire. –Partecipare, dici? Non saprei, non sono di certo adatto a fare l’attore…Ma di sicuro verrò a vederla, promesso!-
Finì di bere e mise tutto ordinatamente sul vassoio. Aveva mangiato a sazietà e si sentiva pienamente soddisfatto.
-Una passeggiata?-
Tino prese a guardare la ragazza incuriosito, mentre frugava con le mani nella sua borsa.
Diede un’occhiata ad una brochure che Kat gli indicava: erano elencati i vari luoghi di interesse della città e soprattutto vi era scritto che in molti i cani erano ben accetti.
Tino sorrise entusiasta.
-E’ fantastico!-, esclamò felice. Non vedeva l’ora di visitare la città che lo ospitava e il fatto che accettassero anche animali domestici era un segno di civiltà. Quel luogo gli sarebbe piaciuto molto, ne era sicuro.
-Certamente! Tempo di andare a prendere Hana e sono pronto!-, disse, accettando l’invito dell’ucraina.
-Ti ringrazio…Per prima e per l’invito!-, aggiunse infine, rivolgendole un largo sorriso.
 
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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 7/1/2013, 20:40




- Perfetto!- esclamò, Kat, tutta contenta - Sono davvero felice che, la mia idea ti sia piaciuta!- concluse, con un largo sorriso, molto simile a quello di Tino.

- Ti va di trovarci, nell'Atrio, fra mezz'ora?- gli chiese. - Devo...devo darmi una rinfrescata, come avrai potuto notare...- aggiunse, con un sorriso vagamente imbarazzato.
Per quanto ardente fosse il suo amore per la Dinamo Kiev, non poteva certo girare per le strade di quella nuova città con addosso la tuta ufficiale della squadra (di un azzurro scuro e particolarmente lunga e larga. Questo perché, coloro che si occupavano del merchandising del Club, avevano fatto confusione con le taglie rifilandole, così, quel capo dalle titaniche misure.
Kat non aveva sporto reclamo: d'altronde, tutti, si potevano sbagliare, no? E forse, se avesse scritto lamentandosi di quello che era accaduto, dei padri di famiglia sarebbero stati licenziati! E se, la notizia del suo reclamo, fosse giunta alle orecchie di Andriy Shevchenko poi... Il Capitano aveva così a cuore i suoi tifosi ed era una persona tanto buona! Ci sarebbe rimasto male e lei non voleva che, il suo idolo calcistico ed impossibile uomo della sua vita, soffrisse per una tale sciocchezza!).

- A...allora vado in camera e vedo di fare il più veloce possibile- disse, alzandosi dalla sedia e prendendo la borsa che aveva portato con sé.

- Ci vediamo dopo, Tino!- gli fece un gran sorriso. Era davvero felice di poter passare del tempo con lui e con Hana: sì... si disse...é proprio piacevole stare in loro compagnia!

Prese il suo vassoio e lo ripose in un posa-vassoi già mezzo pieno. Poi si diresse, quasi saltellando, verso l'uscita della mensa.
 
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Tino Väinämöinen
view post Posted on 8/1/2013, 18:44




-Mezz’ora? Ok, ci sarò!-, disse, annuendo per sottolineare il suo assenso.
-Fai pure con calma! Anch’io sarò molto impegnato, dovrò convincere una certa persona a seguirmi…-, aggiunse, portandosi la mano sulla fronte. Hanatamago era in grado di essere molto testarda a volte.
Non capiva cosa avesse dovuto notare di strano nella ragazza. Non che se ne intendesse molto di abiti et similia, eppure gli pareva che Kat stesse benissimo anche così. Preferì comunque rispettare la sua decisione.
-A dopo!-, esclamò, guardando la ragazza allontanarsi. Si soffermò a seguirla con lo sguardo, dato che la sua andatura faceva trasparire una certa dose di felicità. Il nordico si sentì felice a sua volta.
Sollevò il vassoio dal tavolo e con esso si avviò verso l’uscita. Prima buttò la spazzatura negli appositi contenitori, stando ben attento a differenziare i rifiuti. Poi mise il vassoio dove lo aveva lasciato prima la ragazza e finalmente uscì.

***

Tino girò la chiave nella toppa della porta ed entrò in camera. Diede un’occhiata in giro; pareva che il suo compagno di stanza non fosse rientrato. Avrebbe voluto conoscerlo, prima o poi.
C’era una strana calma nella stanza, nessun zampettio o guaito.
Si girò intorno.
-Hana?-, chiamò, senza ottenere risposta.
Alla fine vide un batuffolo bianco pigramente disteso sul suo letto; era talmente candido che si confondeva con il piumone immacolato.
La cagnolina pareva essersi assopita profondamente. Il finlandese le si avvicinò e le accarezzò la fronte.
-Hana…su, svegliati! Dobbiamo andare via!-
Di tutta risposta, il cane aprì gli occhi e emise un leggero borbottio.
-Non lamentarti! Anche tu sei invitata, sai?Dai, fai la brava!Sarebbe brutto rifiutare, non ti pare?-, disse Tino, aprendo le ante dell’armadio. Pensò che anche lui avrebbe dovuto cambiarsi, per non fare brutta figura. Lui e la moda non andavano però molto d’accordo, quindi tirò fuori alcuni capi alla rinfusa e li posò sulla sedia.
-Hana, secondo te cosa dovrei mettermi? In fondo, sei una femminuccia, dovresti essere più esperta di me…-
Per tutta risposta, la cagnolina si rigirò nel letto e chiuse gli occhi.
Tino si fermò a guardarla e decise di ricorrere alle maniere forti. –Se ti dicessi che viene anche Kat?…-, aggiunse, facendole annusare la sciarpa che la ragazza le aveva regalato per il suo compleanno.
Hanatamago si rialzò improvvisamente, abbaiando felice.
-Certo che sei incorreggibile…-, esclamò il finlandese, più rivolto a se stesso che all’animale, che nel frattempo era impegnata a tirare il suo padroncino per la gamba.
-Ho capito, Hana, adesso smettila però…-
Comprese che il cane avrebbe continuato ad insistere, così in fretta si tolse la divisa e si infilò il primo paio di jeans che trovò e un maglione. Presa quindi giacca e sciarpa, infilati in tasca soldi e chiavi, chiamò Hana e le mise il guinzaglio al collo. Odiava farlo, ma non voleva rischiare di perderla.
Infine, uscì diretto verso l’atrio.
 
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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 22/1/2013, 18:51




Salì, velocemente, le scale e si infilò, ancor più velocemente, nella sua stanza.

Sapeva di dover darsi una mossa (non era certo la persona più veloce nel prepararsi) però, vedere la camera in cui dormiva, mezza vuota data l'assenza di Sesel, la immalinconì un po', lasciandola a far vagare lo sguardo sulle suppellettili della stanza.

Un rumore improvviso, proveniente dalla stanza a fianco, la fece tornare alla realtà. in un attimo, si tolse la gigantesca tuta della Dinamo Kyev, la piegò e la ripose su di una sedia. Poi, si tolse anche la biancheria "da casa", composta da mutandoni a vita, decisamente, alta, da una canottiera di cotone pesante e da un reggiseno che le sarebbe, senza dubbio valso, il primo premio al concorso "Miss Castità '77".

Entrò in bagno, si lavò e tentò di sistemarsi il meglio possibile: i capelli, puliti e pettinati, andavano abbastanza bene. Indossò la biancheria che aveva portato con sé (quella "buona", "casomai avessi un incidente !" come le ripeteva la nonna, quando doveva salire, in macchina, prendere la metro ed "altri aggeggi come quelli! "
Poi, aprì la sua parte di armadio e i suoi cassetti e, dopo un'attenta occhiata, optò per un gigantesco, morbido e caldo maglione di lana bianca, calzettoni pesanti, jeans e degli scarponcini; aveva sentito che, molto probabilmente, avrebbe nevicato quella sera.

Indossò una giacca a vento e un paraorecchie in tinta. Fece mente locale sulle informazioni che le aveva dato Romano ( "Allora...hmmm.. credo che, dalle dieci di sera, sia vietato uscire dal dormitorio e dintorni...ma si può girare in sala comune e nelle stanze... Alle 11, invece, c'è il coprifuoco. Poi, nel fine settimana, dovrebbe essere a mezzanotte...") e, prese borsa e chiavi, uscì dalla camera e scese nell'Atrio dove vide, Tino ed Hanatamago, che la stavano aspettando.

-Tino! Hana!- sorrise, mentre andava incontro ai due - E' da tanto che mi aspettate?-

E, POI, SI VA A FOLLEGGIAR, O MIEI AMICI FINNICI <3<3<3 !!!
 
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Tino Väinämöinen
view post Posted on 25/1/2013, 19:07




Era arrivato da una manciata di minuti nel luogo stabilito.
Il ragazzo diede un'occhiata intorno, dicendosi che probabilmente era stato fin troppo veloce a prepararsi. Iniziò quindi a pensare che avrebbe potuto vestirsi meglio, lavare il cane, scegliere un paio di scarpe più adatte...
La voce della ragazza lo distolse da altri pensieri dello stesso calibro.
-No, siamo appena arrivati anche noi!-, esclamò allegro Tino.
Hana abbaiò di rimando, stretta tra le braccia del suo padroncino. Il finlandese non voleva che l'animaletto andasse di qua e di là per paura che, piccolo com'era, lo perdesse di vista.
la cagnolina però premeva, desiderosa di andare a salutare l'ucraina.
-Che maschiaccio che sei! Trattieniti un po' e cerca per favore di non farmi fare brutta figura, ok?-, le sussurrò in finlandese, sperando di venire ascoltato.
L'animale assunse un'espressione scontenta e il nordico dovette arrendersi. Era normalmente un vero pezzo di pane e faceva fatica a dire di no a qualcuno.
-Kat, prima di andare,potresti farmi un favore? Potresti accarezzare questa birbante? Altrimenti mi tiene il muso per tutto il tempo...-, disse, un po' imbarazzato, avvicinandosi alla ragazza.

SI'!!!!! <3 <3 <3
Chiedo perdono per il ritardo, ma sono stata sommersa dallo studio ><
 
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Yekaterina Braginskaja
view post Posted on 26/1/2013, 13:24




Tino, a quanto sembrava, stava combattendo una disperata battaglia per far star fermo il suo cagnolino.

- Kat, prima di andare,potresti farmi un favore? Potresti accarezzare questa birbante? Altrimenti mi tiene il muso per tutto il tempo...- le chiese, un po' rosso in viso. Evidentemente, quel batuffolino di lana bianca, era un avversario molto ostico da sconfiggere...pensò, Kat, divertita.

- Ma certo!- gli rispose, con entusiasmo: quanto adorava Hanatamago!
Prese, dolcemente, fra le mani il musetto bianco dell'animale e lo salutò: - Ciao, Hana, come stai? Siamo sempre più belli ogni giorno che passa, vero?-
Gli accarezzò la testolina e le orecchie, il più dolcemente che poté (d'altra parte, era il cucciolotto più piccolo e più tenero che avesse mai visto fino a quel momento!) quand'ecco che, senza quasi pensarci, gli depositò un bacio sulla nuca lanosa.
Bacio che le venne, immediatamente, ricambiato da una linguetta rosa che le inumidì il naso, dalla punta in su.

Rimase a guardare, per qualche secondo, il cagnolino che scodinzolava, felice, fra le braccia del suo padroncino. Poi, con una mossa inaspettata, prese dalla braccia di uno sbigottito Tino, il cagnolino. Se lo strinse forte al petto e strofinò la fronte su quella del cagnolino, sorridendo di pura gioia.

Dopo un po' capì che, forse forse, si era comportata nel suo solito modo un po' fuori dalle righe.
- S...scusa- sussurrò, al finlandese, in un evidente stato di imbarazzo - E' il tuo cane....non avrei dovuto...sono stata un po' troppo invadente- e, così dicendo, fece per ridare Hanatamago al suo legittimo proprietario.

- Vogli...vogliamo andare ora?- chiese, ancora un po' in imbarazzo- Ro...Romano mi ha detto che, stasera, il c...coprifuoco é a mezzanotte... A...abbiamo un bel po' di ore d...davanti a noi, però non...non indugiamo oltre, ok?-

E, con uno strano passo rigido, si diresse con Tino, fuori dalla porta dell'Atrio.
 
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