Venetian Romance, [R-18] AU

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view post Posted on 16/11/2012, 13:36

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17 Marzo 1751

Le acque della laguna ondeggiavano appena, solcate da qualche barca, cozzando placide contro i moli di Canal Grande.
Rilucevano di migliaia di riflessi, mentre il sole si avvicinava lentamente all'orizzonte; Feliciano lasciava che quelle schegge luminose penetrassero nei suoi occhi e li ferissero appena.
Mosse la mano in direzione del calice di vino appoggiato al suo fianco, sul parapetto dell'enorme terrazza vuota.
Inspirò l'aria di quel insolitamente mite Marzo. Era il giorno del suo diciassettesimo compleanno, lo stesso giorno del compleanno di suo fratello che il destino aveva voluto far nascere esattamente due anni prima di lui.
Gustava quel momento di attesa allo stesso modo del liquido rossastro appena sorseggiato.
I preparativi per la grande festa in maschera erano ormai ultimati:
Il grande banchetto, Il salone delle danze, i musicisti, i giocolieri, le stanze private e soprattutto la grande sala drappeggiata di rosso.
Sorrise.
Aveva scoperto da poco il piaceri delle grandi feste private ma, da bravo giovinotto aristocratico ricco e viziato, aveva voluto replicarne una nel suo palazzo approfittando della partenza dei genitori.
Bevve ancora, i colori dei suoi vestiti erano gli stessi del tramonto nel quale era immerso: Rosso e Oro.
La marsina, il gilet e i pantaloni corti erano abilmente intarsiati con ago e filo, il Jabot e i merletti sulle maniche ricalcavano lo sfarzo baroccheggiante dell'epoca.
Sul tavolino erano poggiati il tricorno nero e la maschera Zanni dal lungo naso adunco. Poco più in là, un altro bicchiere e la bottiglia di vino.
Estrasse dalla tasca la boccetta destinata al fratello. Era un estratto di qualche erba a lui sconosciuta, che causava forte empatia verso le persone. Esattamente la qualità che mancava a Romano, il cui caratteraccio non lo rendeva molto adatto ad eventi mondani.
Prese il bicchiere, lo riempì di vino e poi iniziò a versare l'essenza una goccia alla volta.

Uno...due....tre...quattro...cinque... sei...sett... argh! dovevo metterne solo tre! Fa nulla, infondo Romano è così scorbutico...

Poggiò il calice sul tavolino e riempì nuovamente il suo, premurandosi di tenerlo in mano per non confonderli.
Si sentiva un po' in colpa, ma il volto gli si distese in un ampio sorriso al pensiero di quanto il fratello si sarebbe divertito alla festa.
Alla fine glie ne sarebbe stato grato, ne era sicuro!
 
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view post Posted on 16/11/2012, 15:13

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La sera s'apprestava a scendere sulle Calli di una Venezia che da tempo non conosceva altro che gloria e sfarzo. L'oro osteggiato sulle vesti delle famiglie più importanti si mescolava agli intarsi degli sfarzosi palazzi affacciati sul Canal Grande. Venezia era un'immensa e sublime orgia di stile ed eleganza, circondata da un mare che lo attraversava come il sangue che gli scorreva in corpo.

Un luogo simile non poteva far altro che suscitare un meraviglioso quanto travolgente orgoglio...anche nei petti di chi non era Veneziano.
Come lui che, per circostanze note al resto della famiglia, nacque molto più a sud e crebbe in un ambiente un pò diverso dal fresco e umido scenario veneziano.
La sua pelle era tutt'altro che pallida; troppe volte il sole l'aveva baciata e accarezzata con devoto rispetto...dopotutto lui era il primogenito di una nobile e grande Casata!

Era il giorno del suo diciannovesimo compleanno, avvenimento che per uno strano caso del destino condivideva con suo fratello minore: Feliciano.
Non era avvezzo a grandi celebrazioni, di questo si rammaricavano soprattutto i suoi familiari, ma era un tipo che odiava l'ipocrisia e la gente troppo rumorosa..quindi era impossibile che si potesse divertire in certe circostanze.
Conosceva molte persone, ma poche potevano esser considerati amici..e in quel momento sperò di poter fuggire da quell'enorme magione per andare a far baldoria in modo più semplice e genuino.

Sospirò mentre si apprestava a raggiungere il fratello sulla terrazza principale. Uno dei servitori gli aveva riferito che c'era un intoppo con uno degli spettacoli della serata e si sentì in dovere di avvisarlo personalmente, visto che gli altri inservienti erano tutti presi freneticamente dall'imminente inizio della serata.

Durante il tragitto cercò di infilarsi i guanti e nel mentre fece cadere la sua maschera Bauta. Imprecò senza curarsi di chi avrebbe potuto sentire...si prese un minuto di tempo per sistemarsi i guanti, lisciarsi l'abito nero completamente intarsiato da fili d'argento che ne tracciavano una misteriosa e sinuosa trama e raccolse la bauta d'argento.

Quando si avvicinò agli infissi in ottone che davano sulla terrazza, venne accecato dalla bellezza del panorama e dai colori infuocati che sommergevano i palazzi circostanti. Venezia in quel momento gli sembrò una Babilonia d'oro e fuoco.

Il fratello gli dava le spalle, affacciato al parapetto in marmo lavorato...anche lui rapito da quei colori che si rispechiavano sulla superfice dell'acqua e lo ricoprivano della stessa maestosa luminescenza.
Si avvicinò in silenzio, per non corrompere quella complicità che si era creata tra lui, il mare e il cielo...negli occhi del fratello c'era riflesso uno spettacolo ancora più grande di quello che vedeva lui..e ne era geloso.






 
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view post Posted on 17/11/2012, 17:40

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Il suo sguardo fissava insistentemente la lucida chiglia di una gondola ormeggiata in basso, senza però vederla veramente.
Negli occhi e nella testa fluttuavano fantasie ed aspettative, mischiate inesorabilmente al recente ricordo della festa di carnevale. Sentiva il vociare delle persone, il calore dei corpi uno addosso all'altro, la consistenza della pelle e degli abiti, i volti nascosti da maschere decorate.

Impiegò non poco ad accorgersi di Romano, che sostava ritto e silente alle sue spalle. Sobbalzò appena, mentre i battiti del cuore aumentavano.
Deglutì.
Se avesse scoperto cosa voleva fargli bere...
Scacciò mentalmente quel opzione.
Quando si girò con disinvoltura, sulla sua faccia non c'era traccia dell' inganno, ma solo un ampio sorriso, caldo come il sole.

-Fratello!-

Esordì allargando le braccia.
Non poté fare a meno di notare i suoi vestiti, i colori freddi rispecchiavano perfettamente la personalità di colui che li indossava. Nero come il cielo notturno e argento lunare.
Nonostante l'apparente somiglianza, che portava gli osservatori meno acuti a scambiarli per gemelli, le loro personalità erano nettamente agli antipodi, un po' come il Sole e la Luna.

-Sei pronto per la magnifica serata che ci attende?-

Domandò con il suo solito ottimismo, avanzando qualche passo verso di lui.
 
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view post Posted on 17/11/2012, 21:58

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- ...beh, non si vede? - rispose con meno vigore e allegria mentre si portava la Bauta al volto per un istante... tornando poi a mostrare il suo volto non molto entusiasta al fratello.

- tu sei accecante come sempre...non passerai affatto inosservato nella folla - aggiunse mentre si avvicinava verso Feliciano e il parapetto. Gli abiti che avevano scelto rispecchiavano apertamente la loro personalità. Feliciano era il sole, riluceva di luce propria, aveva un carattere luminoso e folgorante, un'allegria che non aveva mai trovato in altre persone...mentre lui era come la luna, molto più chiuso e riservato, con un lato che solo pochi eletti erano capaci di vedere e che teneva ben nascosto per non esser ferito.
E così come la luna splendeva di luce riflessa...anche lui si sentiva travolto dai successi del fratello che...nonostante fosse il più piccolo possedeva delle qualità molto apprezzate.


Gli passò una mano sulla spalla, mentre puntava di nuovo lo sguardo verso le finestre più lontane che si affacciavano sul Canal Grande.
- devo dirti una cosa...riguardo la festa - posò la maschera sull'enorme parapetto in marmo e si poggiò con i gomiti per poter ammirare meglio il panorama.

- il suonatore di cristalli (bicchieri) ha avuto un contrattempo...la sua esibizione è stata posticipata -

Non era certo di come l'avrebbe presa Feliciano...non lo guardò in volto per risparmiarsi il "buon umore".
 
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view post Posted on 18/11/2012, 12:55

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Come previsto, Romano non sembrava affatto eccitato.
Non vi era stata una singola occasione in cui lo aveva visto divertirsi in mezzo alle persone, eppure la loro famiglia aveva una buona fama, erano pieni di amici sparsi per Venezia e dintorni.
Anche se non riusciva a comprendere il motivo di tanta asocialità, poteva immaginare che peso fosse stato per il maggiore sopportare la vita da aristocratico, fatta di feste, eventi e banchetti.
Lo vide avvicinarsi e posargli la mano guantata sulla spalla, guardava altrove mentre gli parlava.

-Fa nulla, faremo esibire per primi i giocolieri-

Disse con un alzata di spalle, non sarebbe stato un particolare del genere a scalfire la sua montagna di ottimismo.

-grazie comunque per avermi avvertito-

Continuò osservando il suo volto, le labbra serie e le sopracciglia leggermente corrucciate.
No, quella sera sarebbe stata diversa.
Cinse il fratello per la vita e lo fece ruotare in direzione del tavolino; lucido e immobile il suo bicchiere lo aspettava.

-Ora però, facciamo un brindisi, solo io e te-

Fece allegro, rabboccando il calice che aveva in mano per poi raccogliere con la destra quello speciale, destinato a Romano.

-Al nostro compleanno!-

Sorrise mente porgeva il vino al fratello, gli occhi fissi nei suoi per misurare la reazione.
 
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view post Posted on 18/11/2012, 15:13

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- beh, sei tu il mega organizzatore di feste, mi sembrava giusto fartelo sapere-
fece spallucce mentre distoglieva finalmente lo sguardo dal tramonto che ormai stava esaurendo i suoi colori accesi ed emanava gli ultimi sprazzi di luce.

Quando il fratello gli cinse la vita per attirare al sua attenzione sul tavolino lì di fianco e gli propose un brindisi per festeggiare si sentì bruciare le gote. Avrebbe preferito vivere quel momento in bilico tra giorno e notte per sempre.
Un momento di placida calma e malinconia prima dell'arrivo del buio macchiato di stelle.

Socchiuse le labbra, non era sicuro di voler dar troppa luce ai suoi sentimenti verso il fratello e rompere la quiete dicendo qualcosa di stupido...anche se i suoi occhi, con molta probabilità, tradivano la sua contenuta distanza verso quel mondo di affetti che avrebbe tanto voluto mostrare senza timore o vergogna.

Prese senza indugio il bicchiere che gli era stato offerto, rimirò per un istante il contenuto purpureo prima di alzarlo in direzione di Feliciano.
Quei due cristalli, posti quasi l'uno contro l'altro, raccoglievano la gioia di entrambi e salutavano sgargianti l'ultimo spicchio di luce che flutuava e sbiadiva nello sciabordio delle acque di Venezia.

- Auguri-

I calici si scontrarono tintinnando in onore di una serata che sarebbe stata unica nel suo genere.

Portando il liquido alla bocca, si lasciò scappare un timido sorriso; sicuro che nessuno l'avesse scovato.

Bevve piano, con gusto...non aveva la più pallida idea di quello che fosse acaduto da lì a poco.




 
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view post Posted on 19/11/2012, 15:27

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Senza sospetto alcuno Romano afferrò il calice e brindò.

-Auguri!-

Esclamò allegro all'unisono con il fratello e gioì mentalmente nel vederlo portare il vino alle labbra.
Feliciano bevve d'un fiato la sua parte, sentendo lo stomaco ancora vuoto bruciacchiare a contatto con l'alcol; Si passò il dorso del pollice sulle labbra, asciugando una gocciolina rossastra rimasta all'angolo della bocca.
I bagliori del tramonto stavano cedendo spazio alle prime stelle serali, sarebbe stata una lunga notte.

Osservò l'adorato fratello degustare lentamente il liquido e si chiese se avesse trovato differenza nel sapore. L'uomo da cui aveva comprato le gocce gli aveva assicurato che non avrebbero alterato la bevanda e che, una volta svanito l'effetto, non ci sarebbero stati effetti collaterali.
Posò il bicchiere e passò il braccio intorno al collo del maggiore.

-forza, i primi invitati saranno già arrivati oramai!-

Lo incitò con il suo solito entusiasmo, mentre infilava le dita dell'altra mano fra i suoi capelli, lisciandoglieli per bene.

-Dobbiamo renderci presentabili, in fin dei conti siamo i padroni di casa anche se gli altri non ci riconosceranno-

Afferrò la maschera e, facendogli l'occhiolino, se la calò sul volto.
 
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view post Posted on 19/11/2012, 16:19

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Continuò a sorseggiare il suo vino, ispirando profondamente l'aria che man mano andava a raffredarsi, mischiata alla salsedine che circondava le Calli.
Si stava alzando anche un venticello insistente che faceva ondeggiare pigramente le gongole ormeggiate sotto la loro magione. A giudicar dal via vai gli invitati stavano arrivando... finì il resto del vino in un sorso lungo e svelto così da non smontare la vivacità ed irrequietezza del fratello pronto a far baldoria.

Posò il bicchiere sul tavolino, sbarrò per un secondo gli occhi...fu una reazione sconosciuta ed involontaria e non gli diede peso.

Prese la sua Bauta e se la sistemò per bene, imitando il fratello. Si lisciò al volo la veste e tirò per bene i guanti sulle sue mani.

- ..più presentabile così...si muore! - La forma della Bauta gli amplificava e distorceva la voce, nessuno l'avrebbe riconosciuto...e in più poteva mangiare e bere senza svelare il suo volto; sebbene fosse molto comune come modello e stra-usata da chiunque era la sua maschera preferita.

Quando giunsero al salone principale, la servitù era già entrata in azione, accogliendo gli ospiti che in un brusio generale rimiravano le splendide decorazioni, gli interni dorati e i quadri esposti con orgoglio sulle pareti tappezzate e arricchite da drappi e arazzi venuti da lontano.

Guardò di sottecchi il fratello,inspirò profondamente prima di scendere l'enorme scalinata che lo avrebbe portato al centro della confusione...cercò di acquisire la sua stessa disinvoltura.

Quando si mosse per scendere il primo gradino si sentì bruciare tutto il corpo in un unico interminabile istante. Rimase interdetto in quel movimento, diede la colpa al vento che si era preso sulla balconata.

Edited by Romano - 20/11/2012, 14:12
 
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view post Posted on 22/11/2012, 14:50

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Arrivarono alla grande scalinata e Feliciano si soffermò un attimo a guardare gli ospiti che già erano arrivati e gironzolavano per la grande sala.
Con la coda dell'occhio sbirciò a sua volta il fratello cercando di capire se l'estratto avesse funzionato o no. Romano sembrava normale nelle movenze, certo non ne poteva osservare il volto, ma era sicuro che si sarebbe lamentato in caso di qualche strano sintomo.
Invece nulla, che l'uomo lo avesse fregato? infondo non sarebbe stata la prima volta che cascava in delle truffe. Il suo carattere ingenuo lo portava a pensare che che tutti fossero onesti come lui.
Lo stomaco brontolò rumorosamente reclamando cibo, era quasi ora di cena e un grandioso banchetto lo attendeva infondo alla scalinata.

-io vado a prendere qualcosa da mangiare!-

annunciò al fratello con l'acquolina in bocca.

-cerca di socializzare!-

lo ammonì bonariamente prima di avviarsi con scioltezza verso la festa. Aveva intenzione di tenerlo d'occhio, ma senza che lui se ne accorgesse.
 
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view post Posted on 23/11/2012, 12:06

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- va bene...- rispose leggermente scocciato...cominciava ad avere dei dubbi sulla sua salute quando accusò un'altra forte vampata di calore che lo fece scattare e, senza rendersene conto si era ritrovato già in mezzo alla folla festante. Si sentiva, agitato...ma non era un tipo di agitazione che conosceva...era come un irrequieto bisogno di correre e saltare che gli veniva da dentro il petto. Il suo cuore cominciò a battere così velocemente che nemmeno la musica che aleggiava nell'aria carica di aspettativ non riusciva a raggiungerlo.

Era ora di cena, ma non sentiva il minimo cenno di appetito da parte dello stomaco. Era forse sazio di gioia? Si sentiva euforico come un bambino su un carosello e prima di perdere il completo controllo della parte razionale del cervello ringraziò la maschera che portava sul volto che gli permetteva la massima segretezza...
perchè stava sorridendo...un sorriso strano, sbilenco che non aveva mai fatto in vita sua.

Si lasciò guidare a tempo di musica per raggiungere alcune signorine dalla scollatura provocante. Senza nemmeno far caso all'etichetta dell'epoca ne prese una tra le braccia e la fece ondeggiare a tempo di musica per poi passare ad un altra e un'altra, e finì per travolgere un pover'uomo che ebbe la malcapitata sfortuna di entrare nel suo raggio d'azione.
Le povere fanciulle, tra il sorreggere la gonna a strascico, la maschera erano completamente perse e si lasciavano giudare per disperazione. I loro gridolini divertiti e leggermente spaventati avevano attratto l'attenzione di tutti i presenti.
Alcuni si unirono alle danze trascinati dall'euforica passione di quel giovane mascherato...che non era più lui.
 
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view post Posted on 23/11/2012, 13:04

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Si era fiondato verso il banchetto e arraffava cibo a destra e a sinistra, i cuochi avevano dato il meglio di loro quella sera! Li vicino, una donna osservava le pietanze, indecisa su come iniziare. Feliciano si ricompose immediatamente, era la prima occasione di attaccare bottone della serata.
Aveva appena iniziato a muovere un passo verso di lei quando udì del trambusto provenire dal centro della sala.
Perplesso cambiò rotta e si avvicinò al gruppetto di osservatori che si era formato. Quando, facendosi largo, riuscì a vedere la scena, seppe che l'estratto aveva funzionato:
Romano volteggiava allegro in un valzer dai passi inventati, mentre trascinava signorine senza alcun riguardo né vergogna.
Non poté fare a meno di ridacchiare, contento per la essere riuscito a fare qualcosa per il fratello.
Con un saltello allegro prese una delle donne "lasciate" da Romano e si unì a quella strana danza. Incrociandolo, lo urtò appena con la spalla.

-tutto bene?-

domandò mentre si rigirava. La voce tradiva il largo sorriso che si era formato da sotto la maschera.
 
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view post Posted on 23/11/2012, 14:42

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Laciò andare una risata squillante e liberatoria appena vide il fratello lanciarsi nella mischia. Ttto quel volteggiare e muoversi l'aveva messo di buon umore, si sentiva libero di poter fare e dire tutto quello che voleva, Una sensazione che non aveva mai provato in vita sua.

- tu che ne dici?- rispose ancora più allegro al fratello, mentre le due coppie si incrociavano, volteggiavano in modo sfrenato...e in certi versi anche sgraziato.
- bella festa, no? bella gente! -
si allungò sul collo della signorina per scoccarle un impudico bacio. La forma della Bauta a quanto pare non era utile solo per mangiare e bere... finalmente aveva trovato un uso più divertente a tutto ciò.

Il tutto provocò altri risolini e gridolini che risuonarono nella sua testa come dei gioiosi campanellini. La cosa l'allettò parecchio e impulsivamente si strinse a lei in un contatto più fisico.

 
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view post Posted on 25/11/2012, 15:11

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Si unì alla risata, oramai l'attenzione di tutti i presenti si stava concentrando su di loro, ma che importava? Tutto stava andando esattamente come aveva previsto, avrebbero ricordato quella festa per sempre!
Poco dopo qualche astante, seguendo il loro esempio, si lanciò in mezzo alla sala.
Le coppie aumentarono velocemente, la musica d'orchestra si fece più intensa e più veloce.
Feliciano rallentò per poter continuare a tenere d'occhio il fratello, che gli aveva risposto addirittura con voce allegra.

Aveva le allucinazioni oppure Romano aveva appena baciato la donna con cui ballava?
Si fermò del tutto ignorando le proteste della partner che dopo poco se ne andò indispettita e, cercando di non perderlo di vista, si diresse a prendere qualcosa da bere.
Versò dell'altro vino e lo bevve di fretta, uno, due, tre bicchieri. Il fratello si stringeva sempre di più alla ragazza, non poté fare a meno di ridacchiare.
L'acool iniziava a fare il suo effetto, la testa gli girava in maniera piacevole.
Arraffò la bottiglia mezza piena e si appropinquò al maggiore che ancora danzava, cercando di passargliela al volo.

-Prendi!-
 
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view post Posted on 25/11/2012, 16:01

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La fanciulla in questione era molto lusingata dalle sue attenzioni, ma si ritrovò ad essere respinto cordialmente tra risolini generali e ochiate da parte dei presenti un pò più pudici.
Peccato ceh quel ventaglio appena aperto gli aveva impedito di schioccarle un bacio sulle labbra accese di rosso....
In quel momento il fratello minore gli passò una bottiglia di vino, e ..non ci fu momento più appropriato per farlo...trovò facile consolazione nel poggiare le sue labbra altrove.

Intorno a loro la gente continuava a volteggiare allegra e festante. Per un istante non riuscì più a distinguere le forme e barcollò via dal centro della pista per riuscire a stabilizzarsi.

Non aveva bevuto così tanto da essere già ubriaco...e non diede nemmeno peso a quel pensiero, avvicinandosi ad un altro gruppo di belle signore eleganti.

- Buonasera signorine - fece il baciamano a tutte nascondendo la bottiglia dietro la schiena - bella serata, vero? -
 
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view post Posted on 26/11/2012, 10:38

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Gli sfilò la bottiglia di mano senza degnarlo di uno sguardo, per poi appropinquarsi ad un altro gruppetto di ragazze.
Era proprio partito del tutto!
Stette qualche minuto a controllarlo, stavolta a distanza ravvicinata ma senza interferire. Presumibilmente anche se si fosse buttato in mezzo alle signorine, Romano non vi avrebbe prestato attenzione, ma questa volta non voleva rischiare di metterlo in ombra.
Sembrava innocuo, quindi decise di spostarsi: lo spettacolo di giocoleria sarebbe iniziato a breve.
Incontrò di nuovo la ragazza che aveva visto vicino al tavolone del buffet. Aveva un grande abito blu, come la maschera sottile e piumata che copriva solo gli occhi.
A giudicare dall'aspetto doveva avere più o meno la sua età.
Con un inchino un po' sbilenco la invitò ad accompagnarlo e, lasciandosi alle spalle Romano, si mise in prima fila per lo spettacolo.
 
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