| Nascosto dal rosso tentaggio dell'aula Magna il Preside si schiarisce la voce, con un colpo di tosse, mentre volge lo sguardo al suo discorso su una pagina di quaderno strappata. La accartoccia e la getta in un angolo, poco prima di entrare con passo deciso e petto in fuori, mostrando la sua fierezza, simbolo del suo potere in quella scuola, della sua superiorità. Gli alunni dal secondo anno in poi ormai lo conoscono, perciò non restano sorpresi come le matricole. E' a loro che volge il primo sorriso che viene, poi, spostato con lo sguardo, su tutto il pubblico presente. L'abbigliamento è sobrio seppur denoti una certa agiatezza economica.
Il microfono fischia, così che è costretto ad indietreggiare ma, quando lo afferra la seconda volta, ticchettando il dito indice su di questo, è pronto a parlare a tutti senza ulteriori interruzioni. Inizia. La sua voce è profonda e il suo volto è serio. Una delle poche occasioni in cui lo è.
-Nei discorsi, mi dicono, sono spettacolare e, sinceramente, non ne capisco il motivo. Non è la prima volta che mi trovo qui a parlare a voi studenti e so, con certezza, che pochi ascolteranno. Perché dilungarsi in parole quando ognuno di noi, presumo, sappia che non saranno le mie frasi a farci conoscere meglio, bensì la convivenza in questo istituto. E, perciò, sarà questo l'argomento che tratterò con maggior cura. Le regole sono semplici e potrete trovarle sul libretto che vi è stato consegnato, insieme a vari dettagli sui corsi, i club, i metodi d'insegnamento. Evito, dunque, di sprecare del tempo, ora, per qualcosa di cui vi potete informare da soli, dando, ovviamente, per scontato che voi lo facciate. E' importante perché, quelle regole, esigo vengano rispettiate senza alcuna eccezione, tuttavia, vi prego, sono un uomo anche io. Non un mostro perseguitatore e, per qualunque problema, rivolgetevi a me senza alcun timore. Dovete avere solo paura del mio collega, vicepreside.-
Attende che le risate si spengano, trattenendole lui stesso con un'alzata di mano. Ha nel sangue il carattere del domatore di popoli.
-Lascerò a lui la parola, concludo quindi dandovi un caloroso benvenuto. Ma, ahimè, queste sono solo parole, giusto? Per tal motivo mi sono mosso afinché il benvenuto fosse realmente sentito, specie per le matricole. Trpoverete una piacevole sorpresa nelle camere di ognuno di voi. E questo è quanto.-
Un piccolo cenno di capo e il preside, come è entrato, con al stessa fierezza, si sposta di alto per lasciare posto ad Ariovisto
Edited by Romano - 1/10/2012, 09:21
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