E come disse Cesare: il dado è tratto. VIA CON LA DISCO!, disco-pub

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Nonno Roma
view post Posted on 28/8/2012, 22:30




Il locale è grande all'interno e vi sono persino tavolini fuori, cosa che Roma preferisce in quelle notti afose e nella quale si può tranquillamente guardare il cielo stellato.
Inoltre, la maggior parte dei ragazzi, per il freddo, preferisce sedere dentro per freddo quindi si può avere maggiore privacy e tranquillità, quella che serve a Germania Magna.
Rimprovera, a quei giovani, la loro corporatura magra e scarna, che permette loro di passare del tempo a quelle temperature miti, rispetto a quelle che pativa nei campi di battaglia del deserto notturno o delle terre nordiche verso il Reno.

Parcheggia la macchina in un luogo vuoto, par quasi riservato solo a lui e vi è persino una scorta di due uomini che tengano d'occhio il lussuoso mezzo.
Roma non si fa mancare nulla e a volte esagera.

-Ti è passato immagino, guerriero.-

Ride, gettando quella battuta con una naturalezza che svela le sue vere intenzioni.
Quando l'Impero si comporta, si comportava, così voleva una sola cosa: divertimento.

-Il tavolino che riservano, solitamente, a me è da questa parte. Non verremo disturbati.-

Cerca complicità, mentre lo porta ad un tavolo rettangolare, in vetro colorato di un blu acceso, che risalta maggiormente alla luce di una candela profumata al centro.
 
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Ariovisto ~MagnaGermania
view post Posted on 28/8/2012, 22:50




Roma guidava da cani.
L'aveva appurato prima, durante e dopo, sotto alle curve prese ad una maniera improponibile e quella botta ricevuta in fronte.
Non capiva se faceva apposta ad essere così pessimo, oppure era la causa di quelle intense occhiate che lanciava alla gioventù (alle giovani, soprattutto) magari soffermandosi troppo sul lato B di qualcuno, o magari a fare finta di ammirarne il viso.
Lo conosceva troppo bene per credere che si soffermasse solo su quello.

Si ferma poco dopo, con tutte quelle cose che fa sempre in grande, si appollaia davanti al locale sovracitato.
La discussione con il buttafuori fu qualcosa di ignobile e che avrebbe preferito evitare, ma Roma era comunque riuscito nella sua missione: trascinarlo in un locale.
Ancora una volta l'aveva vinta lui.
Mentre entra si accorge della musica sparata forte (mentre lo trascina, pardon) la gente che piuttosto potrebbe andare in giro nuda -no, alcuni si vestivano davvero bene- e cercando comunque di evitarla, magari evitando quella strana tipa che passandoci al fianco gli si struscia addosso, oppure le gomitate che rischiano di arrivargli in faccia.
Vede le altre salette private, crede poco alle parole di Roma: li avrebbero infastiditi sicuramente.
Che poi lui era già infastidito di suo a starsene con il romano, in quel luogo, da "soli".

Si siede al tavolo, quasi prendendo fiato, l'ennesimo sguardo omicida. Orbene.
 
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Nonno Roma
view post Posted on 28/8/2012, 23:28




Rabbrividisce a quello sguardo omicida, ma lo ricambia con un sorriso, che allarga maggiormente non appena arriva il cameriere.
E' un ragazzo carino, scuro di pelle, non troppo magro, dagli occhi verdastri e i capelli neri.
Roma ci prova con tutti, indistintamente dall'età, dal sesso o Nazionalità.
Sua enorme delusione capire che il giovane è più interessato al nordico che a lui, ma si rallegra subito, avvicinandosi e dandogli sonore gomitate.

-Hey hey hai fatto colpo! Però vedi ragazzo...- Stupida azione in arrivo, stupida azione in arrivo. -...lui è mio!-

Detto questo, si sporge per baciare la guancia al biondo e prende il meno, mandandolo via con una gentilezza che lascia, tuttavia, capire che avrebbe richiesto di un altro cameriere.
E si scordi persino la mancia.

-Sarò insensibile ma, ricordando quanto è successo con il vino...a te offro un cocktail leggero. Un Bloody Mary che berrai con piccoli sorsi...-

Lui, invece, inizia a cercare meglio qualcosa di più forte.
Alla fine opta per un Black Russia e, perché no, anche un Afrodisiaco: Blu Curacao, Succo di Limone, Noce Moscata, Porto, Zucchero.
 
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Ariovisto ~MagnaGermania
view post Posted on 28/8/2012, 23:53




Certo che la gente era parecchio strana.
Lì dentro, poi!
Si era perso un attimo ad osservare al di fuori di quella piccola stanzetta, trovando lo stesso spettacolo che l'aveva atteso all'entrata: gente che balla, gente che balla bevendo, gente che balla bevendo lanciandosi di peso sul bancone ammiccando al resto del mondo.
Guarda di nuovo Roma, si chiede perchè è lì. Ci sono pure delle persone che sbirciano proprio al loro tavolo con un'aria carica di aspettativa, che lo scrutano con occhiate curiose- e si può ben immaginare come il barbaro possa ricambiare.

Ed ecco che arriva la "cosa".
Un ragazzino, il cameriere. Uno dei tanti, che probabilmente là in mezzo rischiavano la vita ad ogni passo. Un tipo esile, di quelli che lui avrebbe mangiato a colazione.
E lo guarda.
Eh.
Cos'è che vuole quell'essere da lui. Ma chi è.
Corruccia le sopracciglia, quel cosino gli sorride scribacchiando un qualcosa con la sua biro.
Lo sfidava? Solo con quella penna il barbaro avrebbe potuto ucciderlo in sette modi diversi.
Poi ovviamente Roma, giusto perchè doveva far sentire la sua devastante presenza, inizia a vagheggiare idiozie lasciandogli pure un bacio sulla guancia.
Da quando era di Roma?

Così il teutonico si volta, non lo ascolta mentre parla di alcolici (non.avrebbe.bevuto. così si ricordava di quella neo-fobia del vino, eh?), si impegna solo ad essere il più sgradevole possibile.
Ci tira un pugno su una spalla, sibilando.

-Ma che diavolo stai dicendo e facendo?!-
 
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Nonno Roma
view post Posted on 29/8/2012, 00:09




Al pugno sulla spalla Roma emette un verso di stizza, misto a dolore e vi risponde con una botta di menù sul capo del barbaro o meglio, con precisione, sul punto dove ha sbattuto contro il cruscotto.

-Ti uscirà un bernoccolo!-

Cambia argomento, ma taglia anche corto.
Non vuole irritare ulteriormente Ariovisto e vuole anche cercare di calmare i bollenti spiriti sorti in lui.
Finirebbero con il crearla loro due, la rissa.

-Non bere, ma io, almeno, L'Afrodisiaco, me lo prendo. A te proporrei...un sorbetto.-

Chiude nuovamente il menù di scatto e, sospirando, sente la calma tornare in lui, tanto da fargli calzare nuovamente il buon umore.
Un nuovo cameriere, anzianotto, ma comunque affascinante per Roma, chiede gli ordini e così, il moro, inizia ad elencare quello che è il sorbetto per il biondo, il cocktail per sé e anche un'enorme coppa di gelato da condividere.
Cocco, cioccolato e panna montata.
Alla fine riconsegna il libricino in pelle nera e, tornando a guardare la sua compagnia della serata, accavalla le gambe provocante.

-Non ti piace la musica, vero? E' così che si divertono i giovani d'oggi mio caro.-
 
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Ariovisto ~MagnaGermania
view post Posted on 29/8/2012, 14:18




Non sa bene a cosa paragolarlo, nemmeno come vederlo. Roma seguitava a cambiare argomento, come se i problemi suoi non lo scalfissero nemmeno.
I suoi modi di fare l'avrebbero visto come tranquillo, intento a fare una chiacchierata rilassante, ma lo vedeva nei suoi occhi che aveva in mente altro.
Gli stava solo facendo credere che fosse tranquillo, oppure no?

La musica era sÌ forte, ma non quella gli procurava il fastidio maggiore.
Era più che altro quel tizio, che in lontananza, stava facendo tutti i tavoli di pancia, scivolandoci sopra.
Che cos'era. Dov'era.
Gli ricordava un po' quelle sue truppe, quando si fermavano nelle piccoleosterie e finivano per raziare tutto.
Uguale, o simile.

Osserva poi Roma, vedendo arrivare il cameriere, e alzò un sopracciglio serio, dubbioso.

- Che te ne fai di un afrodisiaco?-

Chissà perchè, per un solo istante, pensò all'erba gatta.
 
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Nonno Roma
view post Posted on 29/8/2012, 14:28




Ride, trova esilarante l'ignoranza di Germania Magna su quell'argomento.
E' notevole, in quei momenti, come il barbaro sia del tutto estraneo al mondo moderno e, in generale, a tutto ciò che ha a che fare con il divertimento.

-Sai meglio di tutti di non aver bisogno di QUELL'afrodisiaco. Semplicemente è un nome dato al cocktail. Mischiano varie bevande e le servono in bicchiere.Il vino si chiama vino, l'acqua si chiama acqua e l'afrodisiaco si chiama afrodisiaco!-

Una spiegazione degna di una maestra del'elementari.

-Non distrarti guardando i ragazzi che distruggono tutto, pensa davvero a divertirti. Ti hai il timore di farlo, ecco la verità.-

Colpisce, con il palmo della mano, la fronte del biondo, continuando a fargli male, sapendo che quel punto è particolarmente sensibile dopo la botta.
eppure, all'improvviso, lo tasta, lo massaggia e sul suo volto appare una certa preoccupazione.
Si preoccupa davvero per la salute del biondo, ironico, perché in verità è COLPA SUA e della sua irresponsabilità alla guida.

-Sì, ti uscirà un bel bernoccolo.-

Da un suo giudizio, quasi fosse un parere medico per certo ma, in fondo, dopo tante battaglie combattute, lividi, ferite, si impara a conoscere bene il corpo umano.
 
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Ariovisto ~MagnaGermania
view post Posted on 29/8/2012, 18:33




Vabbè non era idiota, poteva semplicemente dirgli che l'afrodisiaco era una bevanda, mica ci voleva tanto.
Inoltre, continuava a non capire perchè cavolo ce l'aveva tanto su con la sua fronte. Gli piaceva? Rigirava il coltello nella piaga dato che poco prima aveva dato una delle peggio testate alla sua auto?
Persino mentre lo massaggia con calma, gli pare che lo stia prendendo in giro.
Dopotutto vedeva appena i difetti di Roma.

- Non toccarmi la fronte, romano.-

Nemmeno il tempo di scorgere il cameriere poco più in là, che gli si presenta il suo più grande problema: quei giovini che non appena si erano visti sparire l'acne dovevano giusto andare a disturbare un violento barbaro già preso di mira dall'ex imperatore di mezzo mondo. Geniale.
Si trova davanti due strane bestie: ragazze, le avrebbe chiamate Roma. Un paio d'amiche, piantate lì davanti che sorridevano ad entrambi.
Il barbaro nemmeno commentò il loro modo di vestire, cercò solo di trovare il modo di farle fuggire prima.
Che volevano?
Pareva che Roma le conoscesse, da come le guardava.
...
Oppure si stava solo comportando normalmente.
 
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Nonno Roma
view post Posted on 29/8/2012, 19:11




Un fischio esce dalle labbra di Roma non appena vede arrivare le due fanciulle e le avrebbe invitate a sedere, se le sedie fossero bastate.
Per fortuna del barbaro, anche sua, perché rischia la vita, ne è solo una libera.

-Ariovisto non fare il maleducato e salita queste belle donzelle.-

Galantuomo, qual'è, si alza, fa posto, piantando il suo gomito nelle costole del biondo, per invitarlo a fare lo stesso.
Il suo tentativo di insegnargli le buone maniere è vano e lo avrebbe dovuto immaginare.

Con suo enorme store le due, entusiaste di aver visto un piccolo spiraglio di speranza, invitano altre loro amiche, con un totale di tre ragazze a testa.
Il romano è esultante e, non appena il cameriere porta le bevande richieste, con il gelato, lui offre da bere alle intruse, ordinando altri cocktails.
Un vero spendaccione e donnaiolo, come è sempre stato.
Le sue conversazioni vanno dall'indecente all'idiozia, poi tornano sull'indecenza.
-Avanti! Non fare quel muso! ce ne sono anche per te! Non dirmi che non hai mai cavalcato una donna che non sia la Dea battaglia!-
 
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Ariovisto ~MagnaGermania
view post Posted on 29/8/2012, 19:44




E figurarsi, Roma È un tale idiota.
Non riesce a distinguere la decenza dal resto, e non appena vede le due ragazze salta in piedi fischiando.
Non aveva ben capito dove quelle avessero visto una qualche speranza in lui, anche perchè continuava ad essere di una serietà a dir poco rara.
Non si era mosso di un millimetro, nemmeno aveva salutato, e quelle tizie si erano moltiplicate, tre di queste accollandosi a lui.
Non era come Roma, si vedeva lontano un miglio, e quelle povere avrebbero dovuto intuirlo.
Inoltre, quell'essere, partiva a parlare di idiozie a tutto spiano, senza curarsi di..ah, quelle ci andavano a dietro.

-idiota.-

E si alza, si allontana con un furore tutto suo e travolgendo una ragazza, ma appena si allontana dal tavolo, uno sprovveduto ballando, gli tira una gomitata nello stomaco.
Quanto mai.
Oh, quanto mai.
Il barbaro sfoga nel pugno che gli perforerà la mascella, tutta la rabbia accumulata quella sera, cosa che sfocerà in rissa.

In pratica, un macello.
Ed un barbaro stuzzicato, rsponde sempre all'appello.
 
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Nonno Roma
view post Posted on 29/8/2012, 20:09




Roma soccorre la ragazza, sorridendole ma, preoccupato, volge subito lo sguardo al nordico.
Gli si gela il sangue quando nota la gomitata, seppur involontaria, che un ragazzo gli ha dato.
Ciò che segue, l'inferno.

-No! No! Fermo!-

Non era quella la rissa che voleva.
Desiderava assistere insieme a lui, non parteciparvi, tuttavia, era prevedibile andasse a finire a quel modo.
Così, afferrandolo per il braccio, lo tira indietro, senza curarsi di fargli male o meno.
Lo scaglia a terra, con forza, e gli pianta un piede contro il petto, chinandosi per farsi sentire, anche se la musica è stata fermata.

-Sta calmo, Guerriero. E' poco più di un bambino. Non ci sarebbe gloria, ma solo vergogna. Ora alzati ed andiamo.-

Lo lascia, allontanandosi per pagare il drink e la consumazione, che in verità, è ancora intatta sul tavolo, perciò la prende con il proposito di mangiarla fuori, camminando.
 
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Ariovisto ~MagnaGermania
view post Posted on 29/8/2012, 20:34




Dopo quel breve azzuffarsi si sentÌ meglio.
Aveva molato un gancio destro ad un povero ragazzino, questo era arretrato scontrandosi con un grosso omone che stava fermo pensando di poter conquistare una ragazza- e si volta, tira una gomitata ad un ragazzo che non è lo stesso che gli è venuto addosso, e via dicendo.
Nessuno o quasi si accorge che Roma lo raggiunge, e per farsi ascoltare lo bocca a terra con forza- ed il barbaro si annotò quella metodologia, avrebbe fatto così con Roma quando non l'avrebbe ascoltato ancora.
E di nuovo lo porta fuori, portandosi la consumazione appresso- e per qualche caso del destino la coda che gli ha fatto è ancora lì, e Roma avrebbe dovuto capire che purtroppo non avrebbe avuto il piacere di scarrozzare il barbaro dove voleva dato il suo caratteraccio.

Ariovisto nel mentre si volta verso il locale per quello che è solo un secondo, mentre cammina un po' meccanicamente legato sempre a Roma. Era così abituato a prenderlo per il polso?

-Dove hai intenzione di andare?-
 
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Nonno Roma
view post Posted on 29/8/2012, 20:55




Non si arrende.
Lo vede parlare e ne approfitta per infilare un cucchiaio, con del gelato al collo, dritto tra le fauci del pericoloso teutonico.
Il Barbarus Teutonicum Selvatico è un animale dal carattere mite, calmo, ma se provocato diventa aggressivo fino a ridurre la vittima in fin di vita.
Solitamente è un animale solitario, ma a volte si raduna in branchi per difendersi dal suo naturale nemico: il Romanus Ricciolutus Dotatum.
Questo canide, tende ad azzuffarsi spesso con il suo antagonista ma, spesso, si diverte a giocare con lui o irritarlo.

Ed ecco un secondo cucchiaino di gelato che infila tra le labbra di Ariovisto, il terzo va a lui.
Ride, ancora convinto di poter trascorrere una piacevole serata.

-Si sta bene. Non vorrai negarmi di fare un passeggiata insieme. Avanti! Solo una passeggiata! Non ti costa nulla!-

Insistente fino alla fine, affonda il mento sulla spalla del biondo, guardandolo con uno sguardo che vorrebbe essere ammaliatore, ma in verità sembra più quello di un bambino che prega un genitore.
 
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Ariovisto ~MagnaGermania
view post Posted on 29/8/2012, 21:21




Roma non si arrende, non lo fa come non lo farebbe nemmeno lui.
Lo conosce, sa che quel suo intento non È alla fine poi così malevolo, ma è il volerglielo far fare anche dopo un suo diniego che lo irrita.
Non capisce però perchè ci tenga così tanto- conosce molte persone, sarebbe potuto andare con chiunque. Evidentemente è impegnato a punzecchiarlo come può, sembra che il romano si diletti piacevolmente nel farlo.

E quasi lo strozza con la prima cucchiaiata, ci riesce con la seconda ma il barbaro non lo dà a vedere, manda giù quel qualcosa che alla fine non è così male. Dolce.
He poi, quel dannato, alla fine gli propone qualcosa che potrebbe andargli bene; una semplice passeggiata fianco a fianco, non gli duoleva per niente.
Se non poteva evitare, cercava almeno di alleviare.

Lo scosta dalla propria spalla, partendo spedito per una via che inravede e gli ispira; c'è una fontana sulo sfondo, ne scruta i colori grazie alle luci che hanno messo al suo interno.

- Dovresti essere a scuola.-

Dice con calma, pare essersi tranquillizzato un po'. Eppure, è sempre o apatico o arrabbiato. Vederlo sorridere deve essere stranissimo.

- Non ti capisco.-
 
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Nonno Roma
view post Posted on 29/8/2012, 21:46




Continua a mangiare il gelato, avvicinando un'altro cucchiaino pieno alle labbra del biondo, ma questa volta non lo forza, lo invita e basta.

-Questo è al cioccolato.-

Ha notato che non gli dispiace, quindi, con un sorriso, aggiunge, con tono cantilenante.

In seguito volge anche lui lo sguardo alla fontana e agli zampilli colorati dalle luci.
ne resta ammaliato, inspira l'aria e chiude gli occhi, perdendosi in un attimo nei ricordi delle luci di Roma all'alba.
Darebbe tutte le sue ricchezze per rivederla.

-Non c'è un posto dove sia davvero necessaria la mia presenza. Sono ovunque voglia.-

E quello è vero.
Ha trascinato il biondo in quell'avventura notturna senza sapere dove sarebbero finiti, cosa sarebbe successo.
Eppure è più piacevole di quanto immaginasse.
Ariovisto sembra calmo e, sorseggiando il cockatil, lo scruta mentre gli porge il resto della coppa gelato.

-Finiscila pure. Non ne voglio più.-
 
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